Fabio Papalia |
Marta Bevilacqua |
A dare man forte sulla questione è stata anche la consigliera di Rifondazione comunista, Marta Elisa Bevilacqua, che ha invece spostato l’attenzione sul valore delle installazioni e dei quadri posizionati all’interno del Museo dell’Infiorata, adiacente ai locali comunali, ma da qualche tempo lasciati completamente incustoditi. “Ho notato che è stato rimosso il pannello che divideva il Comune dal Museo – ha dichiarato in aula Bevilacqua, interrogando il sindaco – così da consentire il libero e incontrollato accesso agli spazi espositivi. Considerato che all’interno del Museo sono custoditi oggetti che hanno valore a livello artistico e culturale, ritengo questa scelta di liberare il passaggio molto pericolosa. Chiedo quindi di sapere quali sono le tempistiche per l’attivazione del progetto della videosorveglianza e se è prevista l’installazione di telecamere anche a protezione del Museo dell’Infiorata”.
Il Comune sarà sicuramente uno dei grandi sorvegliati dalle telecamere, così come anticipato dal Primo cittadino, che però aveva dettato una tempistica che al momento non appare rispettata. Ad essere ripresi, giorno e notte, saranno anche le scuole, piazza Tommaso Frasconi e i giardini sottostanti, palazzo Sforza Cesarini ed altri punti della città, al momento non noti neppure ai consiglieri comunali. La richiesta di informazioni chiare provengono ora da due fronti, in merito all’installazione delle apparecchiature, che era stata annunciata ultimata già per settembre scorso, e la loro conseguente attivazione ai fini della duplice funzione di deterrenza e di investigazione e riconoscimento di chi commette reato.
Michela Emili
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