lunedì 2 ottobre 2017

Genzano – Fabio Papalia: ‘Un Sindaco non dovrebbe mai attaccare la sua città. Se dice certe cose ha poi il dovere di sporgere denuncia’


 

Un paio di cittadini, alla fine rivelatisi voci stonate fuori dal coro, hanno mugugnato, limitandosi più al pregiudizio sull’etichetta (“sei di destra” ha tuonato uno di loro) che non soffermandosi sulle sue parole; ma in tanti, di quelli che lo hanno ascoltato, hanno finito per apprezzare l’intervento di Fabio Papalia, che nel corso dell’infiammata seduta consiliare di venerdì 29 settembre ha dimostrato ancora una volta una maturità politica da decano (è quasi coetaneo del Sindaco Lorenzon, classe ’87 Papalia, classe ’88 il Primo cittadino), senza scomporsi e andando a braccio di un discorso che lo ha visto mantenere la tranquillità di riflessione e giudizio.
“Quanto accaduto – ha esordito rifacendosi all’ormai celeberrimo “teatrino” a 5 Stelle di Rimini – è stato un episodio molto grave. Genzano è stata per anni il fiore all’occhiello di tutto il circondario e i dipendenti comunali andrebbero valutati per la qualità del lavoro svolto, e non certo per le loro parentele. Quello che è successo è stato un fatto grave, che ha ferito tutta la comunità, perchè un Sindaco non dovrebbe mai dire certe cose. Un Sindaco ha responsabilità che vanno oltre ogni incarico di partito e Genzano è cresciuta anche grazie alla lungimiranza e all’intraprendenza di chi ha governato. Lungimiranza che, ahimè, oggi proprio non si intravede. Il Bilancio è stato oggetto di tagli pesanti e i servizi ne risentiranno, a partire dai servizi sociali, che hanno subito decurtazioni pesanti. Non si può neppure certamente tacere la gestione errata dal 2007 al 2011 del recupero crediti sulla mensa, che sarà oggetto di indagini della Corte dei Conti. Qualora i bilanci degli ultimi anni siano stati davvero gonfiati, i dirigenti che li hanno certificati e approvati hanno una responsabilità amministrativa diretta, e qualora ci sia stato un falso in atto pubblico il Sindaco ha quindi il dovere di denunciare il tutto alla Magistratura, andando oltre le parole. Quanto alla riorganizzazione degli uffici sta creando non pochi disservizi e problemi e chiediamo di confrontarci come forze politiche per rivedere il tutto. Non si può neppure sottacere – ha continuato l’ex candidato sindaco delle tre civiche, ‘Genzano Risorge’, ‘Genzano Libera’ e ‘ Lista Barbaliscia’ – la situazione della Raccolta differenziata, che si trova in drammatiche condizioni”.
“Genzano sta peggiorando giorno dopo giorno e a andando di questo passo si rischierà addirittura il dissesto finanziario.  Tante sono le note dolenti, a partire dall’addio al Giudice di pace, i cui costi erano  rimborsati dal Ministero di Grazia e Giustizia. A frittata fatta l’auspicio è che quegli edifici possano ospitare il Commissariato, così da darci la sicurezza che Genzano non debba rinunciarvi in futuro”.



A bocce ferme, all’indomani della seduta consiliare, Papalia ha poi rincarato la dose, allargando il tiro: “Decoro Urbano, Strade, Parcheggi, Raccolta Differenziata, Patrimonio Comunale, Tasse, Scuole, Trasporto, Servizi Sociali. Si tratta delle principali tematiche che una buona amministrazione dovrebbe saper affrontare con la massima serietà e competenza. In quest’ultimo anno, per quanto difficile, la situazione è anche peggiorata. L’unica tematica che questa maggioranza sta portando avanti con determinazione è l’adesione al progetto Sprar per l’accoglienza dei migranti. Tematica che, a differenza delle altre forze politiche presenti in consiglio comunale, solo noi abbiamo bocciato votando negativamente. Negli ultimi 5 anni – ha aggiunto Papalia – abbiamo pesantemente contestato l’operato della precedente maggioranza poichè la ritenevamo non all’altezza, ora non possiamo che bocciare anche l’attuale maggioranza. Sta dimostrando di non saper governare e di non saper affrontare con la determinazione necessaria le problematiche quotidiane del nostro Comune”.

“Il giudizio è quindi negativo, proprio, come lo era per il Partito Democratico che ha li ha preceduti alla guida del nostro Comune. Il nostro schieramento ha sempre contestato le diverse giunte di centrosinistra non approvando nessun bilancio che annualmente veniva sottoposto a votazione del consiglio comunale. Lo scorso anno il Movimento 5 Stelle appena insediato non ha denunciato le gravi carenze di bilancio e cosi a distanza di 12 mesi ci siamo ritrovati con un taglio di 1 milione di euro che comporterà minor servizi e maggiori tasse per tutta la popolazione. Riteniamo che questa sia stata un’ampia dimostrazione della loro incapacità. Tutto questo comporterà dei disagi notevoli per la popolazione e qualcuno se ne dovrà assumere le responsabilità. Il Sindaco in più occasioni ha dichiarato che i bilanci ereditati non erano veritieri, ma se si tratta di atti non corrispondenti al vero ha il dovere di denunciare il tutto presso le autorità giudiziarie competenti. Non farlo significherebbe essere complice o incapace. E riteniamo che questo sia inaccettabile. Il nostro Comune – ha concluso il consigliere d’opposizione – ha bisogno di un cambio di rotta radicale e proprio per questo durante il consiglio abbiamo richiesto al Sindaco di esaminare a fondo gli errori commessi dalla sua maggioranza e di presentare le sue dimissioni”.

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venerdì 8 settembre 2017

'Il Caffè' del giorno 08/09/2017

"Tra mancati incassi attuali e passati, errate previsioni e negligenze di oggi e di ieri ci troviamo cosi..."

martedì 5 settembre 2017

GENZANO – LO ‘SCANDALO’ DEL TEATRO LEVI, 32 ANNI D’ATTESA PER UNO ‘SCHELETRO’. PAPALIA (ANCORA LUI) INTERROGA, PEZZOTTI REPLICA: ‘E’ IN CONDIZIONI PESSIME’. ANCHE GLI INVESTITORI SE LA DANNO A GAMBE LEVATE

Il consigliere Fabio Papalia, l’assessore Pamela Pezzotti e lo sfondo del derelitto Teatro Levi

E’ arrivata ancora una volta da Fabio Papalia – consigliere comunale d’opposizione, eletto a capo delle tre civiche ‘Genzano Risorge’, ‘Genzano Libera’ e ‘Lista Barbaliscia’ – la richiesta di lumi circa i destini del (mai fu) Teatro Carlo Levi, che si accinge ad entrare di diritto nell’hit parade delle opere incompiute della (mal)politica italiana. Proprio Papalia, che nel 2013 riuscì a far interessare dello ‘scheletro’ di via Mazzini anche Gimmy Ghione, inviato di ‘Striscia La Notizia’, ha sollecitato nuovamente la Giunta comunale nel corso della seduta consiliare del 31 agosto, ricordando ai cittadini come l’opera, per la quale sono stati stanziati poco meno di 5 milioni di euro di soldi pubblici (a fronte di un finanziamento iniziale di 3 miliardi delle vecchie lire, ndr)  è sin qui costata tre volte più del previsto, senza che tuttavia sia mai stata resa fruibile, salvo la deprecabile inaugurazione che precedette le Comunali del 2011, quando la ‘bozza’ di teatro sul quale si stava levando il sipario non aveva davvero i crismi per ritenersi tale, ma ciononostante fu ‘teatro’  della passerella di esponenti politici locali e regionali. 
L’obiettivo, manco a dirlo, era quello di raccapezzare qualche voto in più, visto che quel giorno restò l’unico, nella storia trentennale del (mai fu) Teatro Levi (concepito nel lontano 1985, 32 anni fa), in cui si accesero i riflettori sul contenitore culturale antistante la zona del Cinema e dei Salesiani.  Ancora Papalia, nel luglio del 2016, ha sollecitato la neonata Giunta Lorenzon ad approfondire le opportunità scaturite da un Bando della Regione Lazio volto proprio alla ristrutturazione dei teatri comunali, che aveva l’obiettivo di rendere operativi quei Teatri abbandonati o non a norma. Un’opportunità che Genzano non avrà, come confermato nel corso della seduta consiliare di giovedì dall’assessora Pamela Pezzotti, che ha spento, suo malgrado, ogni speranza per chi vedeva ancora in via Mazzini la via della cultura genzanese.
 
“Nulla è cambiato rispetto allo scorso anno – ha ammesso a malincuore la Pezzotti -. Purtroppo la partecipazione al bando regionale non ha sortito effetti, perchè l’opera risulta ancora gravemente incompleta”. Proprio questo l’elemento che ha di fatto tagliato fuori Genzano dai finanziamenti per un Teatro che dall’inaugurazione farlocca del 2011 è finito per diventare meta pregiata per vandali e predoni (ripetuti, anche di recente, i sit-in per accaparrarsi il rame, quasi all’interno della struttura si riproducesse…). Nel suo intervento Pamela Pezzotti ha evidenziato la carenza nell’impiantistica e messo in risalto le gravi infiltrazioni, che hanno finito per danneggiare seriamente anche la pavimentazione in legno, nonchè le seggiole presenti, rendendo nel suo complesso pessima la situazione igienico sanitaria. Difficile possano aprirsi spiragli, almeno nell’immediato; spiragli che l’Amministrazione, come ammesso proprio dall’esponente della Giunta Lorenzon, ha provato a cercare in eventuali accordi di partneriato con chi poteva trovare appetibile investire nel completamento del teatro, riscontrandone però lo scemato interesse dovuto, tra le altre cose, alla carenza di parcheggi, che a detta degli eventuali investitori interpellati, renderebbe poco appetibile la struttura (tanto che tutti, una volta fatto il sopralluogo, se la sono data a gambe levate). 
Non si è perso d’animo, nella replica, il consigliere Papalia, che pur non mancando di riservare più di un rimbrotto agli amministratori del passato (“fa male sapere – ha dichiarato l’esponente di Fratelli d’Italia – che il diniego sia arrivato perchè il completamento della struttura fosse ancora in alto mare, nonostante i tanti soldi pubblici spesi dal centrosinistra…”) ha auspicato la ricerca di ulteriori soluzioni: “Par di capire che questo Comune non troverà più fondi dall’alto per completare il Teatro, ma non possiamo lasciare che una struttura del genere, che sarebbe cruciale nell’offerta culturale del territorio, sia lasciata nel completo degrado, in un’incuria imperante, in preda ai continui atti vandalici dei malintenzionati”. Propositi che la Giunta comunale, sempre per bocca dell’assessora Pezzotti, ha confermato essere parte integrante delle aspirazioni legate all’attuale consiliatura.
 
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giovedì 15 giugno 2017

GENZANO – MIGRANTI, POLIZIA E CARABINIERI PRESIDIANO IL CONSIGLIO. MA TUTTO FILA LISCIO: PAPALIA (FDI) UNICA VOCE FUORI DAL CORO NELL’INTESA M5S-PD SULLO SPRAR


di Daniel Lestini
Dopo l’intermezzo dell’assemblea pubblica nell’auditorium dell’Infiorata (LEGGI QUI), e la susseguente petizione di Fratelli d’Italia (LEGGI QUI), la questione dell’accoglienza dei migranti richiedenti asilo è arrivata nell’aula consiliare, dove a partire dalle 18.40 di martedì 13 giugno, per poco meno di un paio d’ore, il consiglio comunale si è pronunciato in merito al progetto dello Sprar (il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), sopraggiungendo, al termine di una riunione dei capigruppo, ad una decisione quasi unanime (ad opporsi il solo Fabio Papalia, ndr), finalizzata a mettere in atto tutte le procedure per avviare entro il 30 settembre un progetto ‘Sprar’, che porterà all’arrivo di 87 rifugiati, da ospitarsi proprio nel territorio del Comune castellano. Di fronte ad una nutrita cornice di pubblico, e all’iniziale richiesta del presidente del consiglio Dario D’Amico, di mantenere i toni pacati, è stata la consigliera Cristina Bernardi a rompere gli indugi e a presentare l’ordine del giorno prodotto dal proprio gruppo consiliare, e contestato dall’opposizione, che confidava nella presentazione di un progetto da parte della Giunta comunale.
 
Lo Sprar come unica soluzione per superare lo spauracchio di un arrivo più massiccio di migranti, ospitati magari in un centro CAS, a gestione privata. Questo il succo del discorso della Bernardi, che ha poi fatto accenno alla clausola di salvaguardia, “che rende esenti i Comuni che vi aderiscono da ulteriori forme di accoglienza”. Cristina Bernardi ha poi ricordato i capisaldi del progetto: “Anche le forze dell’ordine sono favorevoli all’adesione – ha aggiunto la pentastellata – e noi per primi vogliamo preservare la sicurezza dei cittadini, dislocati in appartamenti privati, incentivando l’economia locale tramite buoni da spendere nel territorio, con tanto di tirocini formativi. Anche forze dell’ordine favorevoli all’adesione”.
La parola è poi passata a Luca Lommi, capogruppo di Articolo Uno – Movimento Democratico Progressista: “Il partito che rappresento è vicino a questi progetti – ha esordito -,  ma oggi mi trovo in difficoltà, perché mi aspettavo che l’ordine del giorno venisse presentato dalla giunta, con una bozza di bando pubblico, uno schema di convenzione ed un piano dettagliato su come si intenda procedere, quali cooperative si vogliono coinvolgere ed altri particolari cruciali. E’ infatti chiaro che non si può sbagliare il progetto, perché se fosse bocciato dalla Prefettura si andrebbe diritti verso il rischio del Cas. E’ per questo – ha concluso Lommi – che ritenevo più opportuno che si passasse prima per la Giunta e solo dopo per la Commissione e il Consiglio comunale”.
L’intervento di Fabio Papalia
Articolato e circostanziato l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabio Papalia, che alla fine della fiera si è rivelato l’unica voce fuori dal coro rispetto ad un’assise in cui le posizioni in merito all’accoglienza, al di là della divergenza nella forma, sono apparse sostanzialmente simili. Nel suo intervento Papalia è ripartito dai Trattati di Dublino per arrivare ad alcuni dati, come quello del migliaia di Comuni italiani che hanno aderito allo Sprar e che, in diversi casi, lamentano svariate criticità”. Dopo aver ricordato alla maggioranza pentastellata come la stessa Virginia Raggi, proprio in giornata, ha chiesto al Prefetto di limitare l’arrivo di migranti, Papalia ha ricordato l’esito dell’iniziativa di piazza, con la quale Fdi ha interpellato i cittadini e avviato la raccolta firme contro il business indiscriminato dell’accoglienza. “Abbiamo ascoltato le istanze e le preoccupazioni dei cittadini – ha premesso Papalia -, molti dei quali hanno espresso le proprie perplessità. Non è tanto preoccupante il dato degli 87 migranti in arrivo, quanto il tipo di gestione e di accoglienza che avranno. La gente lamenta già ora una scarsa percezione di sicurezza e già ora sono in tanti a non riuscire ad avere risposte in merito al bisogno di contributi sociali.  Non un caso che in appena una settimana abbiamo assistito a tre casi di cronaca, legati proprio all’emergenza sociale ed economica. Condanniamo ogni forma di razzismo – ha aggiunto il capogruppo di Fdi -, ma crediamo altresì necessario garantire un’equità sociale. La priorità era e resta quella di garantire che chi ha bisogno abbia un’adeguata copertura da parte dei servizi sociali, senza dimenticare che quello della Prefettura è una sorta di ricatto dal quale ci si può svincolare. Noi – ha aggiunto Papalia -, abbiamo una posizione non conciliante con la vostra, che si rispecchia coi  Sindaci che hanno detto ‘no’, facendo le barricate. E questo gesto crediamo sarebbe stato apprezzato anche dai cittadini in difficoltà, che chiedono lavoro e sovvenzioni, trovando invece indifferenza e porte sbarrate. E’ bene ribadire che l’integrazione è ben altro, mentre qui siamo in presenza di una finta accoglienza, che si è ben presto trasformata in un business. Trovo peraltro singolare che mentre si assiste inermi a tagli continui da parte degli Stati centrali si riescano a trovare ingenti fondi per alimentare tutta la ‘catena’. Proprio per questo – ha concluso – avremmo gradito un ‘no’ perentorio da parte dell’Amministrazione comunale di fronte ad una gestione folle del problema immigrazione a livello nazionale. Un ‘no’ che fosse implicitamente di risposta ad un Commissariato a rischio chiusura e ad una videsorveglianza non ancora attiva”. 
 
Contrarietà solo formale quella di Michele Savini, capogruppo di AttivaMente, che ha poi sposato l’ordine del giorno congiunto, votando favorevolmente: “Dal punto di vista della forma – ha premesso – non c’è piaciuto come è stato sinora gestito l’argomento, a partire dall’assemblea convocata in fretta e furia. Si doveva passare prima per i canali istituzionali, capigruppo e consiglio. Sopratutto perché non si possono fare promesse che poi non verranno mantenente, illudendo che avrebbero deciso i cittadini. La sostanza, poi, appare addirittura peggio della forma ed è per questo che esprimo contrarietà all’ordine de giorno, che non entra nello specifico del progetto”.
Parimenti critico il capogruppo del Pd Flavio Gabbarini, che ha svelato come anche il suo partito avesse provato invano a presentare un ordine del giorno. Gabbarini ha più calcato la mano sulla necessità di “fare un bando pubblico per per scegliere l’ente attuatore, con un’esperienza quinquennale, dovendo coinvolgere figure professionali di livello, nonché tutta la rete del terzo settore cittadina, di cui andiamo necessariamente fieri”. Gabbarini ha poi evidenziato e lodato lo spirito d’accoglienza dei genzanesi che, parole sue, “negli passati sono riusciti ad inserire quasi 2000mila cittadini stranieri, a partire dai 1200 romeni e  un centinaio di albanesi. Attraverso la collaborazione di tutti i cittadini – ha aggiunto –  non ci sono stati particolari problemi, anche e soprattutto grazie al terzo settore e alle associazioni che tuttora fanno dei corsi gratuiti ai ragazzi che vengono dall’estero”.
Li dove Gabbarini e il Pd si sono staccati nettamente da altri partiti d’opposizione, come per l’appunto Fratelli d’Italia, è stato sul fronte della sicurezza, ritenuto “un aspetto molto secondario rispetto ad altri, visto che è un problema che abbiamo tutti i giorni. Se si pone al primo punto questo – ha aggiunto l’ex Sindaco – si dà l’idea che vengano delinquenti e stupratori, mentre invece questo persone possono rappresentare un arricchimento culturale, con un reciproco scambio di idee. E’ necessario – ha aggiunto – andare oltre il pregiudizio del diverso, tanto più che nelle scuole non si ravvisano particolari problemi di inserimento. Se siamo effettivamente eredi e rappresentanti dell’accoglienza – ha concluso Gabbarini tendendo la mano alla maggioranza – non dobbiamo aver paura di metterci intorno ad un tavolo e preparare un odg più conviso, perché dare una delega in bianco alla maggioranza, senza entrare nello specifico, non ce la sentiamo. 
Dai banchi dell’opposizione hanno poi preso la parola Claudio Mariani, che ha ricordato come “lo Sprar sia il sistema a minor impatto”, ed Elena Mercuri, che da buona figlia di migranti ha ribadito l’impegno a mettere in piedi percorsi e progetti specifici, di modo che anche la città possa crescere, con ricadute positive sull’intera cittadinanza”. In un successivo intervento proprio Elena Mercuri ha ribadito: “Non siamo degli sprovveduti e ci siamo incontrati più volte per discutere di tutto quanto ruota intorno allo Sprar e sappiamo benissimo che sarà una cosa impegnativa ed è per questo che intendiamo farla al meglio delle nostre possibilità. In questa sede, prima ancora del progetto, era più urgente capire se ci fosse la volontà di aderire al progetto, tenuto conto che portarlo già preconfezionato sarebbe stata un’imposizione calata dall’alto, quando è bene che si realizzi insieme, l’uno accanto all’altro”.
 
In un vero e proprio ping-pong consiliare, in attesa dello ‘smash’ finale, la palla è ripassata alle minoranze, attraverso la voce della consigliera piddina Martina Ortolani, che ha invitato a riflettere sul tema a prescindere dalle divisioni partitiche. La Ortolani ha quindi ribadito il problema procedurale, e criticato un’assemblea pubblica ritenuta “assolutamente fallimentare. Visto quanto sta accadendo da una anno a questa parte su tanti altri aspetti non possiamo fidarci della modalità di gestione di un progetto ancora troppo vago”.
E’ toccato quindi all’Assessore preposto,  Elisabetta Valeri, delucidare il consesso e i cittadini presenti. “Abbiamo idee molto chiare – ha esordito – su come poter ottemperare a quanto ci si chiede venga rispettato, che è poi alle base dell’accettazione del progetto SPRAR. Il soggetto attuatore – ha replicato in risposta a Gabbarini. cercheremo di mantenerlo su Genzano. Alcuni centri – ha aggiunto – vengono gestiti come bancomat per creare business sulle spalle di chi soffre. Noi ci impegniamo a gestire il progetto senza scopo di lucro, con un arrivo più contenuto e con meno rischi e più facilità di gestione. il nostro progetto prevede una vera integrazione e una dislocazione in tutto il territorio, evitando ghettizzazioni dei migranti. Quanto all’odierno passaggio consiliare – ha dichiarato Elisabetta Valari – il consiglio comunale rappresenta per noi lo strumento attraverso il quale i cittadini hanno espresso la delega della propria volontà, tanto più che presentare un progetto preconfezionato sarebbe stata una farsa, limitandosi a chiedere una ratifica per quanto già gestito”. In merito al finanziamento l’amministratrice pentastellata ha precisato che “il finanziamento non proviene dal Comune e questo esula dagli aiuti ai nostri cittadini. Il nostro impegno sarà comunque quello di sfruttare il progetto affinché vi sia un tornaconto anche per i cittadini coinvolti. E’ anche per questo che cercheremo di far lavorare le persone in difficoltà, già segnalate ai servizi sociali, cercando così di dare lavoro ai nostri cittadini, cercando di ancorare la spesa dei migranti nei negozi di Genzano. Quanto al 5% che spetta al Comune possiamo garantirlo con la forza lavoro, magari assistenti sociali o psicologi già coinvolti in altri progetti cittadini. Vorrei fosse comunque chiaro – ha concluso l’assessore Valeri – come l’arrivo dei migranti non vada inquadrato come un problema, quanto un’opportunità e un arricchimento”.
L’intervento dell’Assessore Elisabetta Valeri durante l’assemblea pubblica di fine maggio
 
 
 
 
 
 
Una volta terminati gli interventi la maggioranza pentastellata ha sposato la linea dell’opposizione, suggerita paradossalmente proprio dall’unico esponente che poi, in coerenza con quanto dichiarato, avrebbe votato ‘no’, ovvero Fabio Papalia: “Noi siamo contrari a prescindere a queste ipocrite forme di accoglienza – ha ribadito il capogruppo di Fdi – che mettono le istanze e i bisogni dei cittadini in secondo piano, piegandosi ai ricatti che arrivano dall’alto. Ma se i 5 Stelle, il Pd e Articolo 1 la pensano più o meno allo stesso modo che trovino pure una convergenza…”. Così è stato e la successiva pausa, caldeggiata anche da Marco Fermanti, ha portato i capigruppo, compreso Michele Savini, ad addivenire ad un ordine del giorno unitario, col presidente del consiglio, Dario D’Amico, che ha più di una volta ribadito che “la seduta consiliare non aveva come scopo quella di deliberare sul contenuto del progetto, quanto decidere se il consiglio avrebbe impegnato o meno la Giunta a redigere un progetto Sprar”. Con 16 voti favorevoli e il solo contrario di Fabio Papalia, si è quindi deciso di portare avanti un progetto il più possibile condiviso, col coinvolgimento delle forze politiche, delle associazioni e degli esperti del settore. Poco lavoro, se non di presidio, per Polizia, Carabinieri e gli agenti della Polizia Locale, accorsi dentro e fuori il Palazzo comunale per prevenire qualsiasi disordine. 
 
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giovedì 8 giugno 2017

Dal giornale "Il Caffè" di questa settimana

IN QUESTI GIORNI SI PARLA MOLTO DI SICUREZZA A GENZANO. DA MESI CHIEDIAMO DI METTERE A DISPOSIZIONE DEL COMMISSARIATO DI POLIZIA I LOCALI DELL'EX GIUDICE DI PACE. MOSSA CHE POTREBBE EVITARNE LA CHIUSURA. INIZIA AD ARRIVARE QUALCHE SEGNALE POSITIVO DAL SINDACO

lunedì 29 maggio 2017

GENZANO – SULL’ARRIVO DEI RICHIEDENTI ASILO PAPALIA E MELARANCI TUONANO: ‘NON BISOGNAVA ADERIRE ALLO SPRAR NÉ SOTTOSTARE AL RICATTO DELLA PREFETTURA’


 
“È stata un’assemblea dove chiunque fosse contrario alla questione dell’accoglienza veniva appositamente aggredito verbalmente da personaggi di organizzazioni che nulla hanno a che fare con Genzano e con il problema in questione”. Non ha usato panegerici il consigliere comunale d’opposizione, Fabio Papalia, per esprimere il proprio disappunto in merito all’assemblea pubblica andata in scena nel primo pomeriggio di sabato 27 maggio presso l’Auditorium dell’Infiorata di Genzano (CLICCA QUI per leggere quanto accaduto). Se ad un certo punto si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine, sono stati diversi i momenti di tensione, coi cittadini che hanno espresso il proprio dissenso apostrofati da chi, al contrario, sulla questione dell’accoglienza dei migranti richiedenti asilo ha ben altre idee. Ne è nato un batti e ribatti piuttosto animato, con nel mezzo i vertici comunali, che hanno provato a mediare (anche invitando i cittadini a scrivere su alcuni fogli bianchi le proprie domande), com’era nei proponimenti di un’assemblea pubblica che, almeno nelle intenzioni formali, aveva come scopo proprio quello di concertare coi cittadini la soluzione migliore per ‘far la propria parte’. Genzano la sua parte la farà, ormai è evidente, optando per l’adesione allo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), ma ad alcuni dei presenti è parso tutto ‘apparecchiato’, quasi fosse stato già tutto deciso e si fosse optato per un incontro in cui indorare la pillola presentandola come il ‘male minore’. Una ricostruzione sposata proprio dall’esponente di Fratelli d’Italia, presente all’appuntamento insieme all’ex consigliere comunale Arnaldo Melaranci e il gruppo di ‘Gioventù Nazionale’.
Un tema particolarmente sentito da Papalia e gli altri militanti, che non a caso hanno predisposto addirittura una ‘Diretta Facebook’ (CLICCA QUI per guardarla) per dire la propria ad evento appena concluso. “Leggiamo dai commenti di Facebook una maggioranza entusiasta per lo svolgimento dell’assemblea – ha aggiunto a ‘freddo’ Papalia – quando praticamente i cittadini nulla hanno potuto dire e ad alcune persone hanno addirittura tolto il microfono. Bella democrazia. Metodo che ha completamente bypassato il consiglio comunale e vorremmo capire come fa l’attuale capogruppo dei 5 Stelle a dichiarare che il suo gruppo si è espresso all’unanimità. Tranne aver ricoperto il ruolo di cameraman ieri durante l’assemblea il capogruppo pentastellato non ha votato proprio nulla. Era solo impegnato a riprendere con la videocamera eventuali comportamenti scorretti di chi non condivideva questa scelta, ovviamente omettendo ogni aggressione verbale da parte dei gruppi a loro riconducibili. Come detto già qualche giorno fa si poteva benissimo coinvolgere il consiglio comunale presentando un ordine del giorno a riguardo, dove le forze politiche, in qualità di rappresentanti della cittadinanza, potevano esprimere la rispettiva posizione con il loro voto. Il consiglio comunale è l’organo preposto a prendere queste decisioni, non un’assemblea pubblica dove non vigeva nessuna regola”.
“Contestiamo totalmente la modalità con la quale è stata comunicata la decisione alla cittadinanza – ha aggiunto Papalia – visto che c’è un organo predisposto e previsto dal Tuel, che è il consiglio comunale, che è stato totalmente scavalcato. Che lo SPRAR sia il male minore è vero in parte e noi contestiamo in toto questa forma di accoglienza che vive su un sistema in cui sperpero denaro pubblico. Proprio in queste ore alla Camera è passato un ordine del giorno di Giorgia Meloni grazie al quale le cooperative che approfittano degli immigrati per fare affari non potranno più evitare di rendicontare fino all’ultima spesa dichiarata e finalmente gli italiani avranno il diritto e la possibilità di conoscere come vengono spesi i loro soldi e in quali tasche finiscono. Fa riflettere che il 95% delle risorse del progetto vengono finanziate dal Ministero e questo significa che l’ente comunale deve cofinanziare il 5% e questo dimostra che non è vero che sarà tutto a costo zero. Nessuno di noi è razzista e non lo sono neppure i tanti cittadini che ci hanno scritto e chiamati e che rimarcano altre necessità, le loro, che continuano a chiedere bonus economici, case popolari e sovvenzioni che non arrivano mai. Ci si trova a dover aderire allo SPRAR su ricatto della Prefettura, mentre i Comuni non hanno più soldi. Se avessimo governato noi avremmo fatto un diniego, come avvenuto in altri Comuni italiani, non aderendo né allo SPRAR che al CAF”. 
Nel corso della diretta Facebook la parola è poi passata a Marco Macchiusi, segretario genzanese di Fratelli d’Italia. “Con tanti problemi che abbiamo nel territorio, con pensionati che non arrivano a fine mese e tante famiglie in difficoltà, sentir parlare di certe argomentazioni ci fa rabbia. Senza contare il fronte della sicurezza, che conferma come la priorità sarebbero il popolo italiano e i cittadini genzanesi”. 
E’ poi intervenuto Mirko Eleuteri, responsabile genzanese di ‘Gioventù Nazionale’: “In Italia t’impongono quello che devi portare in casa tua, e intanto qui da noi i giovani sono lasciati al loro destino…”.
Non è mancato l’intervento di Arnaldo Melaranci, candidato lo scorso anno nelle liste di ‘Genzano Risorge’. “Mi auguro – ha premesso – che la stessa Amministrazione che mette in campo capacità amministrative straordinarie per accogliere i presunti migranti che fuggono dalla guerra ed arriveranno a Genzano, dimostri la stessa celerità e capacità nell’individuare i bisogni e le difficoltà che quotidianamente i cittadini genzanesi hanno. Mi sarei infatti aspettato si prodigassero con la stessa energia già 6 mesi fa, pensando prima ai genzanesi, ma mi sono accorto che anche questa Amministrazione sembra seguire altre dinamiche. Una scelta di sensibilità e rispetto civico – ha concluso Melaranci – presuppone si dia attenzione ai bisogni delle nostre famiglie”.
Chiosa finale per lo stesso Papalia, che ha svelato l’imminente avvio di una raccolta firme. “Da mesi – ha aggiunto – denunciamo la possibile chiusura del Commissariato di sicurezza, a fronte della quale l’attuale maggioranza non si è mai espressa.  Chiederemo più attenzione per la sicurezza e sul fronte della videosorveglianza, tuttora ferma. Chiederemo di valutare l’ipotesi dello spostamento del Commissariato nei locali che sono stati del Giudice di Pace, così il Ministero degli Interni non avrebbe più la ‘scusa’ dell’affitto. Senza tralasciare una sanità coi Pronto Soccorsi al collasso…”.
 
 

venerdì 26 maggio 2017

GENZANO – FABIO PAPALIA SUL POSSIBILE ARRIVO DEI MIGRANTI RICHIEDENTI ASILO: ‘HO GIÀ PRESENTATO 2 INTERROGAZIONI, È BENE SE NE PARLI IN CONSIGLIO COMUNALE’

 


Cresce l’attesa, a Genzano, per l’assemblea pubblica indetta dal Sindaco Lorenzon per sabato 27 maggio, alle ore 15, quando all’interno dell’Auditorium dell’Infiorata relazionerà i cittadini su quanto sta avvenendo a seguito dell’Avviso pubblico della Prefettura, che ha sancito la necessità di ospitare oltre 2mila richiedenti asilo nel territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale. Se, come sembra essere nell’aria, il sindaco svelerà quanto Genzano si accinge a fare in tal senso, c’è anche chi, come il consigliere comunale d’opposizione, Fabio Papalia, si dice ancora una volta vigile sul tema e desideroso di saperne di più. “In questi mesi ho presentato due apposite interrogazioni consiliari allo scopo di saperne di più e di sapere come si stesse affrontando il tutto. Vanno certamente bene le assemblee pubbliche, per carità, ma su certi temi si ha il dovere di riferire anche in Consiglio comunale ed è quello che mi auguro accadrà molto presto. Lungi da noi voler strumentalizzare quando sta accadendo – ha concluso Papalia -, ma su certi temi riteniamo che il confronto nell’aula consiliare sia più che necessario”.


LINK DIRETTO COMUNICATO "CASTELLI NOTIZIE":

http://www.castellinotizie.it/2017/05/25/genzano-fabio-papalia-sul-possibile-arrivo-dei-migranti-richiedenti-asilo-ho-gia-presentato-2-interrogazioni-e-bene-se-ne-parli-in-consiglio-comunale/